Lost Jade

Thursday, March 16, 2006

Silenzio....

Silenzio…silenzio…silenzio…Dove sono?Cosa sto facendo?Ah…già…sto qui,in questa casa…Silenzio…silenzio…silenzio.Ma a che sto pensando?a niente…guardo fuori dalla finestra..il cielo è così bianco,di un bianco innaturale…e distante…si,se ci penso,fra poco dovrà piovere…Assenza…distacco…come mi piace il contorno di quell’oggetto,non ne percepisco la funzione,ma sento il suo significato…sento che mi ci potrei perdere nella sua anima continuando a fissarlo,se continuo a guardare attraverso…Ma a cosa sto pensando?Ho come la sensazione che le pareti si stiano rimpicciolendo…si,si stanno proprio stringendo.SONO SOSPESA.Tra poco,LUI sarà qui…Lui?Lui chi?Fa niente..ora non m’importa…Silenzio…silenzio…silenzio.Non ricordo più su che cosa stavo cercando di concentrare la mia attenzione…ma sì,doveva essere proprio su quella luce così soffusa che riesco appena a scorgere dal gelo di quella sinistra finestra…Ad osservarla meglio non mi ero mai accorta che fosse così lunga,così mostruosamente grande,così alta..Forse se continuo a studiarla potrei finire inghiottita da essa,potrei perdermi un’altra volta.Eppure quella luce,che mi sfiora,così impercettibile…starei ore ad ammirarla.FRA POCO LUI SARA’ QUI.Riesco a percepirlo..e si chiederà se riuscirà a catturarmi di nuovo,se riuscirà a catturare il mio sguardo…i miei occhi persi nel vuoto..Se riuscirà a spezzare quel sottile equilibrio tra me e me stessa…Un brusio,è sempre più fastidioso,lo sento in testa,nel cuore,nell’anima…”Và via,vattene!”sta arrivando,è sempre più vicino…Mi strapperà dall’incanto ,bruscamente,irrimediabilmente…Dove sono?Cosa sto facendo?Non lo so…vedo solo una grande ferita…sì,e dolore,frustrazione…ma che cos’è tutto questo male?L ho sempre avuto dentro?L’ho sempre sentito parte di me?Forse sì,forse no,ma non importa…ormai niente più importa…tutto svanisce alla vista di quel contorno così lineare,così chiaro di quello strano oggetto di cui non riesco a riconoscere la forma…Silenzio…silenzio…silenzio..sto precipitando,ancora,un’altra volta,sempre più giù…e all’improvviso,eccolo:Assordante,insopportabile,incontrollabile,e nei miei occhi si riaccende quella scintilla,quel segno di vita provvisoria e ritorno nella mia stanza.Ma sono sempre stata qui?Ma che cosa stavo facendo…io non sento più…dentro di me.So solo che è arrivato,e un’altra volta mi ha riportato indietro,lontano dal mio viaggio..ma quanto è passato?tempo..non ha più significato per me…mi ha riportato in vita da quell ostato di trans,di assoluta assenza,da quella morte apparente che è sempre imprigionata dentro di me e che sta iniziando lentamente a prendere sopravvento sul soffio della vita umana.Quella solitudine,quell’isolamento anche se sono immersa in una folla numerosa..Il vuoto si fa sentire e all’improvviso tutto sparisce..solo il silenzio e la mia anima…Tonio Kroger prova esattamente le stesse mie sensazioni,nei minimi particolari,il bisogno di liberarsi di quell’angoscia,di quel peso all’interno…non essere capito nel profondo..essere diverso…lui sa.Chi non ha una vita cattivanon riuscirà mai a fare arte,o se la farà sarà un’arte fittizia,inutile e assurda..la stessa di quel borghese che scrisse lontani versi ad una cena da lui vissuta;solo per motivo di vanto…Non è mettere insieme tante belle parole,non è fare un bel disegno rispettando tutti i canoni su di una tela…l’arte è raccontare,comunicare,con gli altri ma soprattutto con sé stessi,è sfogarsi,è GRIDARE al mondo quello che vuoi senza che nessuno o qualcuno ne colga appieno il suo significato,l’arte è soprattutto dolore…Tonio,vedeva con facilità nelle persone con gli occhi azzurri,occhi gelidi,di ghiaccio,che non vivevano e non morivano,senza nessuna preoccupazione…I suo adocchi invece erano umidi,scuri,penetranti,sentivano e provavano tanto dolore…Li invidiava tanto,quegli occhiazzurrini,come li chiamava lui,così chiari proprio a testimoniare l’assenza di nessun male,così superficiali,sempre sorridenti,e quindi tanto ignoranti.Dimenticarsi di sé stessi,di tutto ciò che esiste,loro non l’hanno mai fatto,altrimenti non sarebbero mai stati tanto limpidi,così allungati…Per essere artisti bisogna essere morti e quando si inizia a vivere,allora si è realmente finiti…Silenzio…assenza…solitudine e infine…Silenzio.

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